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Montezemolo: «Il Ponte? Una cravatta senza camicia»

Catania. Per un arbiter elegantiarum come lui la cravatta - oltre che un'essenza - è uno strumento di comunicazione. Luca Cordero di Montezemolo passeggia a Catania, accompagnando per mano i candidati siciliani della Lista Monti. E brandisce, più volte, l'accessorio maschile per eccellenza. Prima quando il rettore uscente Toni Recca, candidato con Scelta Civica! al Senato, gli regala la cravatta ufficiale dell'Università di Catania (un discutibileregimental di un vago color pastello, con piega non stirata) e lui, il presidente di Italia Futura, si toglie dal collo la sua (Marinella?) blu con eleganti quadratini bianchi per indossare il gadget. Poi quando, parlando dell'incompiuta delle incompiute, Montezemolo parte da una metafora per descrivere la sua idea di sviluppo in Sicilia: «Il Ponte sullo Stretto? È come parlare della cravatta senza avere la camicia. Prima bisogna pensare alle infrastrutture, alle autostrade, alle ferrovie, che tra l'altro sono fondamentali se si vuole veramente parlare del turismo, ma sono fondamentali per l'agriturismo e l'agroindustria».

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