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L’arretratezza infrastrutturale in Sicilia, parole di “Fini”

Con grande rammarico apprendiamo che anche il presidente della Camera Gianfranco Fini intervenendo alla cerimonia di inaugurazione della Moncada Energy Group a Campofranco, si è accorto dello stato di arretratezza delle nostre infrastrutture; anche il ministro Matteoli nel mese di marzo, ha verificato lo stato di arretratezza infrastrutturale della Sicilia, sostenendo che le Ferrovie in Sicilia, sono un vero disastro. Considerato che la rete siciliana costituisce ancora la più estesa rete ferroviaria insulare del Mediterraneo e dell'Italia, ma è altresì tra le più obsolete a causa del fatto che le opere di ammodernamento, nell'ultimo secolo, sono state molto limitate. Ad esempio la ferrovia Palermo-Messina fu inaugurata nel lontano 1895, la linea Messina-Catania-Siracusa venne realizzata tra il 1867 e il 1871, la dorsale centrale, le cui inaugurazioni iniziarono già nel 1863 tra Palermo e Bagheria si conclusero nel 1885. La rete ferroviaria siciliana attuale è costituita da 1378 km di binari, nel dettaglio le linee elettrificate si estendono per un totale di 800 km, di cui a doppio binario 169 km. e a singolo binario 631 km., i restanti 578 km. sono a semplice binario e non ancora elettrificato. Con questi dati si può spiegare la grave e duratura disattenzione dei governi regionali e nazionali nei confronti della rete ferroviaria siciliana, le cui strade ferrate, tutte o quasi progettate e/o risalenti alla seconda metà dell'Ottocento, sono state ampiamente trascurate rispetto al resto della rete nazionale, ed hanno subito poche e limitate opere di riqualificazione. Occorre nell’immediato un’attenta programmazione e realizzazione di infrastrutture viarie e ferroviarie a breve e a medio termine e di una mobilità sostenibile regionale basata non sull’offerta ma sulla domanda da parte dell’utenza.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI