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Targia, Priolo e Augusta chiudono. Anzi, diventano stazioni fantasma

Ferrovia, un altro taglio, un altro passo indietro. Chiudono le stazioni di Targia, Priolo e Augusta. Anzi no. Diventano stazioni fantasma. Scompare il personale addetto alla circolazione dei treni: niente più capistazione, niente più nessuno.

Di stazioni "normali", sulla tratta Siracusa-Catania, rimane soltanto Lentini. Ma tutti si aspettano il ! prossimo taglio anche lì.

Su tutto aleggia il fantasma dell'ormai famoso contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato che la Regione siciliana, unica in Italia, non ha ancora firmato.

Scongiurato lo stop dei collegamenti veloci nello Stretto di Messina, Aliscafi "salvati" in extremis, c'è la proroga

Messina. Un sospiro di sollievo, sul filo di lana, per centinaia di pendolari dello Stretto. E la buona notizia arriva da Roma. Il collegamento veloce con aliscafi oggi non sarà più sospeso. A confermare la notizia il deputato nazionale del Pdl, Vincenzo Garofalo, messinese, uno dei candidati sindaco alla recente tornata elettorale. «Dopo la rinuncia della Nlg all'appalto per il collegamento rapido tra Messina e Villa San Giovanni, sarà la Blufferies, la seconda compagnia ad aver presentato un'offerta più vantaggiosa, a garantire i collegamenti con Villa S. Giovanni, mentre la Ustica Lines provvederà a coprire quello con Reggio Calabria». Il deputato messinese, che ha lavorato ai «fianchi» del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha informato ieri pomeriggio dell'avvenuta proroga di sei mesi la Giunta comunale di Messina, guidata dal nuovo sindaco Accorinti. Per consentire di mettere a regime i collegamenti via aliscafo tra le due sponde, per qualche giorno sarà ancora Metromare a svolgere il servizio, prima che si «tuffino» nello Stretto le due nuove Compagnie. Il trasporto veloce dei passeggeri nello Stretto di Messina, quindi, è stato rinnovato per altri sei mesi, dall'1 luglio al 31 dicembre, seppur con una riduzione delle corse quotidiane.

Treni, in Sicilia mattinata da incubo 6 ore e mezza di ritardi in 16 tratte

Catania. La rabbia, in una mattina qualunque di una giornata lavorativa qualunque, corre veloce. Molto più di quelle "caffettiere" sulle rotaie. «Non c'è bisogno che venga Beppe Grillo a mangiare pane e salame dentro un vagone puzzolente, per sapere che i treni in Sicilia fanno schifo. Noi questo incubo lo viviamo tutti i giorni. E ogni ! giorno che passa è sempre peggio». Parola di Roberto Distefano, catanese, impiegato con la sottospecifica dello status di pendolare. Per lui, come per altre centinaia di studenti e lavoratori soprattutto, ieri è stata una giornata da dimenticare. L'ennesima. Sulla tratta Messina-Catania-Siracusa, in entrambe le direzioni, sui primi 19 treni del mattino (dalle 5,05 alle 9,40) ben 16 hanno registrato ritardi fra 5 e 86 minuti, accumulando un totale di 6 ore e 27 minuti. Record per il Messina-Siracusa delle 5,25, mentre un altro (il Messina-Catania delle 5,50) è stato soppresso; due convogli - e forse questa è la notizia - fanno segnare un meritorio anticipo, rispettivamente di 2 e 5 minuti.

Servirail, paventato un eclatante blocco dello Stretto

Un incontro che ha ancora prodotto nulla per i lavoratori Servirail e per il ripristino dei treni a lunga percorrenza.

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